La seguente lettera inviata dalla Santa Sede
comunica l'apprezzamento di Papa Giovanni Paolo II
comunica l'apprezzamento di Papa Giovanni Paolo II
Recensione del Nobel per la letteratura
Salvatore Quasimodo quando avevo 19 anni
Articolo pubblicato nel 1983 sulla Rivista Internazionale della
Unione Democratica Europea dal titolo: Artisti messinesi.
LANTERNE NELL'INDACO SENTIERO
Articolo pubblicato nel 1983 sulla Rivista Internazionale della
Unione Democratica Europea dal titolo: Artisti messinesi.
Ho voluto scegliere questo titolo per la forte simbologia che esso rappresenta:
il sentiero è la via dove è possibile riflettere nella pace della natura, predispone all'intuito, non è la larga strada della metropoli, rumorosa e piena di smog; l'indaco. secondo la medicina ayurveda, è il colore della meditazione, il punto del suo Cakra si trova tra le sopracciglia e viene chiamato "terzo occhio", così importante da essere segnato con un tatuaggio in oriente, la stimolazione di questo Cakra favorisce la trascendenza dello spirito; la lanterna non è una luce che abbaglia, è sufficiente per rischiarare il cammino nelle tenebre, ti permette di vedere solo intorno a te, a chi ti è accanto e di conoscere tutto quello che ti è vicino, senza vagare lontano con la mente.
Per assaporare la poesia e farla penetrare nel cuore è importante intuire con la trascendenza spirituale e coglierla quì ed ora, quando si percepisce nell'attimo fuggente.
Per assaporare la poesia e farla penetrare nel cuore è importante intuire con la trascendenza spirituale e coglierla quì ed ora, quando si percepisce nell'attimo fuggente.
LANTERNE NELL'INDACO SENTIERO
1 CONTEMPLAZIONE
Scende la sera sul mare
c'è una processione di stelle
mentre il silenzio cade
nel cuore dell'uomo
dolce fragranza dei venti del sud!
Un misterioso alito primigenio
nell'azzurra lontananza
mentre avanza tra onda ed onda
donando vita a mille liuti
accompagna un coro d'angeli
sotto questo grande cielo
nel silenzioso tempio stellare
scopro il mio volto
e mi sento come un gabbiano
nel vortice d'un malinconico volo.
2 PADRE
Ho cercato
tra le pagine della natura
il tuo dolce nome
così
ho contato le galassie
e le leggi della vita
ti ho cercato
nell'uomo di strada
nel suo cuore fugace
c'era troppo inganno
c'era troppo inganno
allora mi sono chiesto
cosa fosse la verità
e la filosofia
mi ha lasciato confuso
mi sono formato
nel rigore della teologia
e ti ho trovato
ma nel silenzio
e nella donazione
ti ho conosciuto
e ti ho chiamato Padre.
3 VADO
Vado
verso una nuova luce
il cielo è di cristallo
e la mia tempesta
è già sepolta nel tempo
quì restano i vivi
e non posso non sperare
io che ho tanto lottato
calpesterò la nuda terra
e nella roccia coglierò un fiore
pieno di vita
di speranza
in quest'alba di seta
Dio lascia alle mie ali
interminabili voli.
4 MESSINA
Dolci ricordi serali
dell'infanzia
in un giardino
a due passi dal mare
io che dei Messeni
son fiero frutto
vivevo a Zancle
dove trova rifugio
la zagara e il glicine
il mandorlo e il gelsomino
nell'esplosione dei loro colori
o nell'alito dei loro profumi
che in carezze si diffonde
palmo a palmo
palmo a palmo
tra le tue limpide acque
tracciavo con lo sguardo
la tua costa multiforme
nel silenzio
e nel fragore
dei tuoi fuochi d'artificio.
5 FERITA
Nell'alba ardente
il tuo sorriso
spiega le ali
come rondine al sereno
invece
il mio cielo è senza sole
e mi tormentano
fruste d'uragano
vago convulsamente
come una preda ferita
la dove piange il vento
vai
ma ricorda
che sul mio volto spento
il tuo ora splende.
6 IL TUO NOME E' SPERANZA
Un fumo di sigaretta
carica l'aria che respiro
e si dissolve nella sua spirale
sono a valle
ma la mente
cerca il tuo volto
che si crea
e si ricrea
e si ricrea
tra le ombre
di questa stanza
non conosco neppure il tuo nome
eppure il tuo aroma
è quì
intorno a me
io lo sento.
7 DOVE TU SEI
Ti cerco nei miei pensieri
dov'è la tua identità?
Tu sei tra il profumo dei fiori
il vento ti conosce
e mi parla di te
se chiudo gli occhi
in un respiro profondo
vieni dentro di me
ogni volta che vorrò
non vagare altrove
fermati quì
senti come sto parlando al cuore
sei tra le più alte vette
il cielo ti conosce
e mi parla di te
vado oltre le dimensioni
per trovarti
là dove sei
immutabile per sempre.
8 L'ALBERO DI CUI PARLO
L'albero di cui parlo
è il salice
e piange ancora
adesso ti sono accanto
e la tua presenza
fa tremare
il mio cuore infranto
vincolato ai tuoi rami
contemplo il silenzio
che non trovavo
mentre versavo
sulle tue radici
l'acqua delle mie lacrime
un gelido vento
ostinato nella notte
piegava il mio tronco
per portarmi lontano
ma la tua forza mi sostiene
come un cireneo
per non farmi cadere
flagellato nel fango.
9 BRAMA D'INFINITO
Veglio nel buio
di questa notte
con le ali del pensiero
colgo immagini
che il vuoto genera
trasforma ed estingue
per ricrearne ancora
penso e so di essere
oltre la mia quiddità
qual'è la natura della forza
che altrove mi spinge?
Chi mi attrae estraendomi?
C'è in me brama d'infinito
che solo un Dio può saziare.
10 PRIGIONIERO
Solo
col nudo affanno
senza respiro
e il grido della carne
che sale
dal fondo di una fossa
Il cielo oltre le sbarre
tende le sue braccia
sul mio spirito amaro
da un lontano campanile
un lamento di bronzo
segna i rintocchi
nell'umida aria
anche il mio cuore
batte convulsamente
nel sinistro deliquio
d'ombre e bistro
dentro un abisso
crolla la mia vita
e piango
mio Dio
mio Dio
non mi sopporto più
su un ramo verde
un uccel piange
singhiozza
la pioggia che scende.
11 ATTESA
L'aurora
aspetterò vicino al mare
nella solitudine del silenzio
intreccerò coi pensieri
freschi serti fioriti
anche se tristi sono
questi tramonti crepuscolari
mi sfiora l'onda
che sulla riva si distende
e un'altra ancora
s'alza da lontano
scorre spumeggiante
scoppia sulla scogliera
si scaglia nell'aria
e dolcemente mi bagna
nel mio mare
si risvegliano i fremiti
e s'addormentano
nell'ebbrezza dell'infinito.
12 PASSIONE NEL BOSCO
Qualsiasi cosa
amore
ma non la mediocrità
in una notte insidiata dalla luna
i nostri occhi si cercano
su un'altalena di sguardi ladri
nostra è la notte
e questa selvaggia radura
le cicale
spudoratamente
godono sui rami
al ritmo
di frenetiche danze
inebrianti
e provocanti
il nostro appartenerci
ci sublima sull'erba
e ci abbandoniamo
ai suoni della vita
stasera il cielo
è appena cominciato
troppo piccolo
per contenerci.
13 VISSUTI
Vissuti
nel tempo all'infinito
il nostro cielo
non aveva stelle
eppure cantavamo
come nomadi
col ritmo nel sangue
gli occhi del mondo
guardavano solo noi
puntati addosso
anche nel buio
quando respiravamo
sulla nostra pelle
affogati in un turbine
oggi stiamo nel mondo
conservati sotto sale
dimenticati
il cielo è denso di stelle
ma noi non cantiamo più.
14 PARTENZA
E' già lontana
la rondine nel cielo
andata via
col sorriso dell'aurora
cercherà sicura
la sua nuova stagione
ieri ha lasciato
il triste pianto
d'una campana
che lacerava la valle
anche per me
è tempo di volare
ultimo pensiero
ultimo sorriso
ultimo addio...
domani sarà la morte.
15 TRADIMENTO
Adesso hai negli occhi
lo stupore del tuo errore
e cogli i segni del cammino
richiami che parevano sordi
vero?
Sulla riva del mare
quell'oro solare
riempiva i nostri calici di gioia
divampare tanto incendio
e non fare luce mai
la bianca vela
guardavi da lontano
desiderando di compiere
il più bel viaggio della vita
ricordi?
Ma sull'onda luminosa
reclinasti il tuo capo
senza mai risorgere
nell'Oceano sconfinato
adesso hai nel cuore
l'amore che piange
sulle ceneri d'un amore perduto.
16 GIRANDOLE ALLA CERTOSA
All'ora nona di questo sabato santo
un cielo sottile mi prende per mano
ed arcano mi conduce alla Certosa
tra i sepolti nella "galleria degli angeli"
appeso al centro tra quattro venti
silente su quell'eretta croce scura
più enorme all'anima che agli occhi
Cristo rivela la sua possente morte
il fruscio d'ali della bianca colomba
più del reale mostra la sua presenza
sul braccio verticale sopra le spine
t'offre il candore del suo unico dono
sfioro una corona di rose celesti
col mio cuore pulsare nel tuo petto
anch'io ho solo questo da offrirti
sopra la cenere d'un vano presente
in questa vastità di corpi inermi
pare aleggiare una mistica vita
da una parte del sacro campo
girandole al vento e cherubini
cantano dolci nenie ai bimbi dormienti
sulle tombe coperte di giochi e fiori
lontani da questi cipressi
i morti veri stanno nelle strade
inebriati dai frastuoni
di frenetiche illusioni
correndo contro un tempo
convinti che mai avrà fine.
17 A GRAZIELLA CAMPAGNA
Tra i dirupi di quell'antico fortino
nell'alture ombrose dei peloritani colli
tu
piccola vergine immolata
da sacrileghe mani assassine
al cielo sali inattesa sposa
piovono lacrime sul tuo corpo
che piangente natura riversa
maledetti
grida la terra scossa
sareste voi l'onorata società?
Vomitati invece foste
dalla più lurida melma
via o maledetti
nell'abisso dei rimorsi
non vi estinguerà mai
l'inestinguibile fuoco.
18 NELL'AMORE DI CRISTO
E' spoglio l'albero nell'ultimo autunno
così cadono per sempre le ombre
del tuo fantasmagorico vissuto
e troppo tardi ora t'accorgi
che la luce era stata dentro te
primigenio splendore ottenebrato
da oscuri labirinti senza uscita.
Nemmeno la voglia più ti rimane
di maledire quelle false credenze
abiti addosso che vorresti strappare
e ti affatichi perchè sono già carne.
Ti agiti nel tuo letto rovente
invocando quel sonno di cui hai paura
è più forte non volerti dimenticare.
Al limite del buio senza ritorno
rimane un gesto divino di speranza
da quella croce che ti sta davanti
lui ti chiede di offrirgli il tuo fardello
in cambio della sua misericordia
e ti chiude gli occhi con l'ultimo sorriso.
19 METAMORFOSI
Scava
scava subito
questo solco
humus della tua mente
traccia un confine
tra il passato e me
tra me e te
tra noi e il futuro.
Troppo presto
s'accese la scintilla
sul nostro tempo scaduto.
Uno di noi due foffre
l'altro soffre
oltre il tempo
questo tempo
che ormai ci assale.
Quando il verme
divora il bozzolo
allora mette le ali
il cielo si veste di bisso
l'aria diviene canto
e lascia alla crosta
putrefazioni colloidali.
20 IMMAGINE
(ad Alessandro Vinci mio amico d'infanzia
tragicamente scomparso a soli 13 anni)
Mi rivolgo al silenzio
cercando nel deserto stellare
l'oasi di pace che ti racchiude
immobile nel cielo dei cieli
puoi darmi solo immagini
nessuna parola
soltanto uno sguardo
nemmeno io ho parole
quello che vorrei dirti
lo sussurra il mare
infrangendo sulla scogliera
lingue d'onda
e tu come l'onda azzurra
cullata dalla brezza
ridesti gagliarda
nell'oceano della vita
ma la feroce tempesta
spezzò quel sorriso
consegnandoti alla terra
come relitto alla deriva
nessuna parola
solo un lamento d'acqua
bagna la spiaggia deserta.
21 AUTUNNO
Nella notte nebbiosa
dalle plumbee dimore della morte
viene l'autunno
e la vita
la vita
svanisce la vita
foglie in delirio verso la terra
mormorano un lugubre lamento
all'ombra sbiadita dei tigli
un lacerante languore
s'aggira
ululando tra i rami del bosco
nel cielo grigio
dove appena una stella s'intravede
e una rondine volare
lontano
lontano.
22 AMO TE
Amo te
come un fiume tormentato
e ti seguo da lontano
soffrendo
soffrendo
non basterebbe donarti
il mondo intero
non t'avrei dato nulla
quest'amore
è tanto più forte
amo te
come la pioggia
che bagna i tetti delle case
piangendo
piangendo.
23 EROINA
Flagelli nella mente
flashes sfolgoranti
e rantoli sovrumani
intessuti di dolore
un interminabile salto
che angoscia
nel buio dell'abisso
come buco nero
entro cui impazzisce il tempo
mentre scorrono
panorami senza ragione
geometrie assurde
d'opposti in simbiosi
salangane a marcire
fibrillano ali di fango
nel macabro singulto
dell'ultima danza
Morfeo
con gelida mano
strappa i suoi papaveri
per uno stelo di siringa
bianco come la morte.
24 CARIATIDI AL VENTO
Invoco il tuo nome nella notte
mi giunge un'eco lontana
quasi sperduta
nella nebbia misteriosa
trafitta dal quel vissuto
che adesso ci esclude
ah se soltanto sapessi
quanta gelida neve
mi è caduta addosso
una pioggia calda
verserebbe il tuo manto
ma l'orgoglio
domina il nostro tempo
e siamo ancora
due cariatidi al vento.
25 DA QUANDO ESISTI?
(Dedicata a mia moglie)
Da quando esisti,
anima mia?
Da tempi immemorabili
sentii nella mente
l'eco del tuo nome
e il tuo dolce sorriso
fu il bacio primordiale
d'un sogno mattutino.
Io che amo le montagne
su una bianca vetta
certo ti trovai,
il cielo ti diede splendore
e la neve purezza.
Così mi tendi le palme
e rivesti di vita
il mio arido ramo.
Se siamo vicini
il nostro cuore
canta e trema.
E' una danza sublime
questa fiamma d'amore
in cui tu sei luce
ed io calore.
Vibrante suono di Parola
puntato su un angolo d'Universo
apre il sipario della storia,
in scena l'umana progenie.
Dal nulla le vicende
segnano il tempo di ognuno.
Eppure ci sono dei guerci
che guardano invano
l'ordito senza trama
e il disegno rimane oscuro.
Mandria senza controllo
che scalpita zoccoli
su nebbie polverose
per esorcizzare la morte
formulando misterici riti.
Imbevuti d'onnipotenza
credono di poter cambiare
le leggi dell'ecosistema
e l'ordine naturale.
Parola di serpente:
"sarete come Dio",
possono negare la verità
eclissare il sole della vita
che pur sempre rimane
assoluto nella sua gloria.
27 IL RITMO DEL TEMPO
Afferra il ritmo del tempo
con ferma consapevolezza
d'esserne padrone
fino all'estremo della vita.
Domina la sua onda
e giocaci sopra
senza timore d'affogare.
Fugace è l'esistere
eterna è la gloria.
Se Dio è la tua luce
di chi avrai paura?
In Lui è la forza
che regge il creato
dove potrai trovare
un migliore sostegno?
28 AMARO ADDIO
Sperduto in mezzo al deserto
potrei illudermi a cercarti
vagare nella vastità
di un oceano di sabbia
pur di vederti
aspettare in un punto.
Tra queste grigie mura
restano solo i pensieri
liberi di vagare
dalle alture dei cieli
agli abissi del mare
senza incontrarti mai.
29 A MIA MADRE
Quando viene la sera
mi penetra nell'anima
un triste silenzio.
Sento la tua voce distinta
che mi chiama per nome
come quand'ero bambino.
Sento il tuo profumo, mamma,
che ha in sè i fiori del mondo.
Sento il tuo sorriso
che illumina di dolcezza
l'universo del mio cuore.
Vedo il tuo sguardo
che sulla mia pelle
si trasforma in mille carezze.
30 SETE
Taci
il silenzio
s'apre come il cielo
la mente è la
trascendente
taci
rimani così come sei
l'arsura del mio spirito
brama questa sorgente
e chiedo
eternamente a me stesso:
come ti sei dissetato
tra tante sorgenti
senza ristoro?
Sorgente di vera vita
che scaturisci
dalla roccia di Dio
dove scorre la tua luce?
Fiumi della terra
son lacrime d'uomo
uomo della terra
bruciato dall'odio
la tua casa è in rovina
in macerie è il mio cuore.
31 VIOLENZA
Del passato
resteranno ombre evanescenti
che il tempo cancellerà
non sapremo più chi eravamo
cosa volevamo
quale vessillo innalzavamo
al vento delle idee
utopie stragiste
intanto
insanguinano la storia
offuscata da troppe croci.
32 FORSE UN GIORNO
Forse un giorno
gli uomini saranno solidali
non proveranno più gusto
di combattersi tra loro
divenuti autosufficienti
edificheranno contro Dio
come a Babele
erigeranno torri imponenti
con cemento iniquo
saliranno sulle vette
ma vedranno la rovina
e spargeranno sulla cenere
quella somiglianza
ormai perduta.
33 PARTITA
Lui
seduto al tuo tavolo
ti chiede una carta
in te c'è tanta certezza
in lui tanta tristezza
per te
che hai sempre barato
presto la tua rabbia s'accende
non tolleri la sconfitta
e ferito nel tuo ego
non t'accorgi nemmeno
che paga sempre
il banco di Dio.
34 IN PRINCIPIO
In principio
era il volto di Dio
sorrise
e fu la luce
la plasmò tra le mani
finchè formò le galassie
il sole e la terra
oggi Dio non sorride più:
perdendo la Sua immagine
l'uomo ha nel cuore
tenebre dense.
35 LANTERNE
Oh, mia silente valle!
Fioche lanterne sparse
nell'indaco sentiero
rischiarano i miei passi
e mi conducono nel profondo.
Tintinnio di campanelli
le voci che sento dentro
polvere d'oro che scende
adorna le rivelazioni
ricolme di pace infinita
impossibile a contenersi.
Le tenebre intorno
si rischiarano ad ogni passo
e tornano dietro di me
in un passato che si oscura
e sono oltre i miei occhi
per celare il futuro.
Quì e adesso è la visione
dell'essere integrale
in un attimo presente
che ha in se l'eternità.
Fioche lanterne sparse
nell'indaco sentiero
rischiarano i miei passi
e mi conducono nel profondo.
Tintinnio di campanelli
le voci che sento dentro
polvere d'oro che scende
adorna le rivelazioni
ricolme di pace infinita
impossibile a contenersi.
Le tenebre intorno
si rischiarano ad ogni passo
e tornano dietro di me
in un passato che si oscura
e sono oltre i miei occhi
per celare il futuro.
Quì e adesso è la visione
dell'essere integrale
in un attimo presente
che ha in se l'eternità.
36 LATRATI
A notte fonda
un cane abbaia
altri due gli fanno eco
presto tutta la vasta campagna
è un latrare incessante.
Chissà da quale istinto son mossi
forse per attestare ai padroni
bravura nel mestiere di guardiani
e confermare che sono presenti.
Posso ben capirli
molti uomini lo fanno
per attestare che sono ignoranti.
37 NUDO DAVANTI ALLA CROCE
Rimane questo vuoto tronco
oltre la stagione della potatura,
nudo davanti a uno scempio umano
stirato tra le braccia di una croce.
Solo un pazzo, oppure un Dio
poteva bere tanto sfacelo
pur di salvare uno come me
insignificante e inaridito.
Hai preceduto la mia mente
perchè imparassi a specularti
senza capire nell'immediato
tutto quello che mi accadeva.
Davvero soave il tuo giogo
mentre mi nutrivo di sofferenza,
m'eri accanto sull'onda del dolore
per tenermi sempre a galla.
Era il carico poi a trasportarmi
senza gravare sulla mia incapacità.
Nei momenti da Te stabiliti
hai brandito la spada in mio aiuto,
o lasciarmi solo nella notte oscura
per farmi crescere nel deserto.
Non so come gli altri ti amano,
ma porta il mio cuore sul Tuo
così com'è: fragile e sincero.
38 SCOMPARSA
Canterò
un motivo nuovo
sembra tornare l'atmosfera
ho tanti amici
che non ho cercato
tanti amici
non aspettano che me
ma dentro è l'amaro
che mi fa essere solo
questa notte intorno al falò
abbiamo danzato in molti
ridendo fortemente
alla luna piena
prendendo a calci le onde
ruzzolando nella sabbia
diversa è l'atmosfera
ma ho pianto lo stesso.
39 SEI VENUTO QUI'
Tutti sanno
che sei venuto quì
dove ho sempre vissuto
qual tarlo sopra un legno
a rodermi l'esistenza
e sputare
su volgari orecchie
dardi mendaci
tessendo calunnie
sul mio capo
come un nero ombrello
stolto!
Nel mio cammino
c'è un limpido cielo
il valore d'un uomo
che non sa ruminare
perchè se fossi io
a porgerti lo specchio
cadrebbe la maschera
che ben ti cela
tra l'ignara gente
del tuo sepolcro dorato
non resterebbe altro
che putrida muffa.
40 SUI RIFLESSI DELL'AURORA
Sui riflessi dell'aurora
eleveremo canti di speranza
vieni con me
al limite dell'orrizzonte
così tremulo e diafano
vieni presto
il cielo è di seta
vedremo regnare il sole
ammantato di porpora
per celebrare un'altra vita
con potente fulgore
noi aspetteremo vegliando
oltre il preludio della morte
e non avremo paura
quando discenderà
dalla gloria al sepolcro
mentre agonie di luci
s'arrenderranno
a tenebre di trionfo.
41 DIMORA
Con lo sguardo lontano
vedi tremule figure
di fantasmi crepuscolari
dove si perdono i gabbiani
e sembrano dipinti
di purpurei bagliori?
Quello è il mio mondo!
Dove mai potrei sentire
il tuo gridare il mio nome
dove nessun eco
ti darà la mia voce
vedi la
oltre quelle nubi
dove appena s'intravede
l'ascetico candore?
Quella è la mia dimora.
42 A ROVI ARDENTI
A rovi ardenti
affida la ferma mano
storie del passato
bramosie in faville di fuoco
annientano nel nulla
tra rigurgiti
di ceneri fumanti
la nostra appartenenza
il nostro tempo senza età
il nostro spazio senza confini
il nostro divenire oltre la vita
dobbiamo ritrovarci
fuori da questo mondo
che ci ha colto forestieri.
43 TRADIMENTO
Piove sulla città
ti vedo correre
con i capelli bagnati
in cerca di un riparo
vorrei immortalare
questo tuo smarrimento
tu che con arte sagace
sai tramare l'inganno
ricordo quel tuo tempo
trascorso con veri amici
nella gioia del donare
nel bene
nel male
mi sono sempre difeso
e quì io rimango
non sono un codardo
che nella cruenta battaglia
abbandona il campo
i fratelli
per spronare nottetempo
il vile destriero
dell'infame tradimento.
44 CANTO ANDALUSO
S'intravede questo mare
dolcemente accoccolato
nel suo letto di riposo
a tratti evanescenti
tra i vapori che s'elevano
fluttua la tua dolce visione
e fluttua la mia sofferenza
vago come un gitano
cantando serenate andaluse
tra i grigiori del mondo
45 UOMO SENZ'ANIMA
Uomo robotizzato
meccanismo onnipotente
ansioso e superbo
sicuro e smarrito
credi d'essere sicuro
che quelle tue mani
porgeranno i mattoni
per ricostruire la storia
Uomo tecnologico
protagonista di primo piano
nemmeno tu sai capirti
e ti sforzi d'interpretare
la tragica commedia
sul grande palcoscenico
d'una muta teatralità.
46 LOLA
Lola
dov'è il tuo volto
nella notte amara?
Tristi pensieri
della tua mente stanca
trasformerei in violini
per un concerto d'autore
dal cielo prenderei
una candida tela
per consacrarti
sul nudo altare del mio amore
lontana da templi oscuri
divorati da veneri pagane
sui tuoi passi
respira il sacro suolo
che il tuo corpo accarezza
come incenso soave
brividi infiniti
vibrano tra le note
d'un libero canto
su un prato di fiori accesi
gioiremo tutta la notte
fino all'alba chiara
che sorgerà dalla tua luce.
47 VIOLINI NELLA NOTTE
Violini nella notte
d'una solitaria sinfonia
feriscono l'aria che respiro
Anche se
le mani del silenzio
accarezzano l'anima
come il mare
accarezza lo scoglio
solo
io ed il creato
nudo e sincero
dentro me stesso
non posso nascondermi
violini nella notte
feriscono il mio cuore
che batte inquieto
la dov'è scoperto
48 TYNDARIS
Tindari
mai s'increspa
ma remissiva si dona l'onda
alle sacre sponde
che furono scampo
del Lacone errante
nell'acclive leggiadra
tra indenne luci primordiali
schietti rami votati al vento
profumano l'aria intensamente
sospesa
a una balcone di cielo
la riverente bellezza
ti munifica Dio
e antica orma esalta
o pellegrino stanco
sciogli il tuo sospiro
quì libertà d'anima
si pasce d'infinito.
49 INUTILE ATTESA
Non mi manchi ancora
e già penso d'aver perduto
acuta è la lama
che mi sta vagliando dentro
tra il fumo d'una sigaretta
vedo la speranza
dissolversi nel nulla
vedo la realtà che non vorrei
e mi strugge terribilmente
l'ansia che respingo
la stessa musica
che agli altri sembra dolce
mi suona come un martello
e batte
batte
batte.
50 L'AMORE CHE TI OFFRO
L'amore che ti offro
non appartiene al mondo
devo tenerlo sepolto
per questo è più prezioso
come in uno scrigno
l'amore che ti offro
tiene conto dei sensi
ma sa superarli
per questo non può morire
piccolo amore
mai potrai capire
l'angustia che stringe il cuore
amandoti così
appena il tempo di vederti
per svanire prima d'essere
come un tuono segue il lampo
l'amore che ti offro
va oltre la misera gente
che virtù non conosce
per questo non svelarlo mai.
51 SAPER PERDONARE
Quell'interminabile strada
davanti alla tua giovinezza
ora è soltanto un vicolo cieco
nulla rimane della tua vita
senza alcun fondamento
quel che credevi costruito
è sfacelo d'un castello in aria
non vuoi accettare l'inutile
e sai che non puoi illuderti
la realtà che ti coglie
tira le somme del giudizio
bocciando il tuo vissuto
ma non ti colpirà la condanna
se avrai saputo perdonare.
52 ALLA MIA SPOSA
Pagine strappate nel vuoto,
dal libro fugace del nostro tempo
ci restano i sospiri degli affanni.
Dove troveremo momenti migliori
da regalare insieme ai nostri figli?
Su marcio letame e potatura
ha imparato a nutrirsi la pianta
bramando un barlume di speranza,
da uno sfacelo risorge il seme
per sbocciare al suo unico sole
nel profumo del fiore che diviene.
Tu in un angusto vaso di coccio
lacrimosa su rovi pungenti
ora fiorisci nel giardino del cielo
come rosa soave al respiro divino.
Sempre fedeli al patto d'amore,
della nostra antica fiamma
si trasfigura la tua luce
per fare eterno il mio calore.
53 INCANTEVOLE VISIONE
Il suono d'un flauto
in questo bosco
schiarito da una grande luna
si diffonde tra i rami d'argento,
il dolce scorrere del torrente
si riversa cantando nel lago,
è una sacra melodia
che non spoglia il silenzio
ed accarezza il mio sonno.
Destato dalla tua mano lieve
mi porti fuori dalla mia tenda,
hai una visione da mostrarmi:
l'alba sta appena sorgendo,
piogge di fiori luminosi
scintillano cadendo intorno,
creature alate partite dal suolo
fino a sparire nel cielo lontano...
Luna, nubi, cielo, alberi, fiori,
tutto era fuso nell'argento
e pur si distinguevano tra loro.
54 IL CREATO SI RIVELA
Immutabilità e divenire
il metafisico ch'è in me
anima e corpo d'uomo.
Tutto quello che in se non conosce
ama in me farsi comprendere
nelle radici del profondo
e in cielo le sue alture
per donarmi ogni bellezza.
S'allieta di farsi conoscere
non potendo conoscersi
a me intelligente
che so d'essere e amare.
55 DEVASTATI
Devastati dentro le macerie
eppur gaudenti
nella loro desolazione
ruzzolano e raspano
tra oscuri meandri
orgiastiche tracotanze
per lenire arsure insaziabili.
Abbagliati d'illusorio
vagano allucinati di frenesia
nei labirinti osceni
privi del senso della vita.
Dall'erto sentiero montano
non potrà sfuggire il panorama
come a colui sommerso nella valle,
Vedrai Sodoma sotto di te,
statue salate d'umana parvenza
l'inganno più duro della morte
l'esodo di una grande folla
attanagliata dal terrore.
56 GETSEMANI
Struggente la passione
in quell'orto silente,
il chiaro della luna
riflette sulla roccia
dove sta tutto prono
l'uomo Dio affranto
che trasuda il sangue
per le sue creature.
Ah, non v'è dir com'è!
Addosso si è gravato
il peccato del mondo.
Mi vedi indifferente
confuso tra la gente
oppure quando fuggo
verso aridi deserti
cibandomi di nulla
e di lacrime amare.
Spesso dietro al mio cuore
ti ho fatto aspettare
con la speranza vana
che possa cambiar vita.
E mi rimani accanto
tutto solo in silenzio
nel freddo della notte
ch'è sepolto dentro me.
O Cristo imporporato.
prendi la mia miseria
scioglila nel tuo amore.
Perchè tardi ho capito
di esserti fedele
bruciando il mio tempo?
57 GIUSTIZIA IN ITALIA
(Dedicata a tutte le vittime dell'ingiustizia)
Non vedo ragione d'inflitta colpa
Minosse la sentenza ha pronunciato
frantoi per demagogie pretestuose
han prodotto allucinanti teoremi
la coda del giudizio ha già deciso.
L'impettito sinedrio or si ripete
hai soldi per pagar l'assoluzione?
E' solo un prodotto il tuo diritto
colpa d'esser povero è vero dolo.
Così han condannato l'innocente
e duole rivoltarsi ogni notte
oppresso da un sistema onnipotente.
L'europea Corte più avveduta
conosce l'italiana congettura
ma invano la esorta a più misura
58 RINNEGA TE STESSO
Nell'ombra della morte ti riposi
poi giochi con tempeste in alto mare
vuoi sfidare l'arcano che sovrasta
miraggi d'una mente ormai sconvolta
ma in te il gran timore di volare
lo celi dietro maschere artefatte
questo male oscuro vincere non sai
nel tuo profondo tanto ti distrugge
il panico che assale non sta fuori
sei tu unico terrore di te stesso
finchè non abbatti la tua struttura
per uscir da quell'ego con fermezza
se vuoi ricostruirti a nuova vita
59 A MARIA
Sei gloria dell'Eterno, eletta sposa
nutrita dall'arcangelo Gabriele
che un di s'era prostrato per l'annuncio
d'essere la madre del tuo Messia
te vergine regina veneriamo.
Proteggi il peccator pur figlio tuo
e d'amor soave il tuo manto stendi
svela d'ogni pericolo l'inganno
mostrando il tuo Gesù a chi è smarrito.
Sorriso di Maria gioia dei cuori
assisti ogni morente sconsolato
sii guida nel sentiero oltre l'estremo.
Splendore tra l'umana decadenza
beltà d'immacolata creazione
in te ci rifugiamo, o benedetta!
60 VECCHI
Silente neve scende,
attorno al focolare
soni i vecchi curvati
coi ricordi di ieri.
Poveri ma sapienti
sanno com'è fugace
la brama di stoltezza
ladra del loro tempo.
Vissuti, quindi sanno
come essere bambini
con la mente cresciuta
senza lunghe speranze.
Non parlano i vecchi,
nei pensieri assopiti
tutta la loro storia
è scritta tra le rughe.
Fiocca ancora il candore
e il fumo del camino
si disperde nel cielo
senza lasciare traccia.
61 L'ULTIMA BATTAGLIA
Io distruggo
e non do pace
la mia guerra non ha pietà
io distruggo
e non do pace
mi appartiene l'umanità
Belzebù
Asmodeus
Astaroth
Baal
maestà dell'invincibile
tutto è pronto
voi lo siete?
Io pretendo
e comando dall'abisso
il mio odio è più feroce
mio è l'impero della morte
guardate
guardate
ai confini
nelle retrovie dell'Universo
decifrate i codici del cielo
cos'è scritto
della soluzione finale?
E' scritto!
Io devo dominare
nulla posso trascurare
in quest'ultima battaglia
stroncherò ogni respiro
io distruggo
e non do pace
la mia guerra non ha pietà
io distruggo
e non do pace
mi appartiene l'umanità
Baphomet
Alastor
Iblis
Dagon
principi dei confini
tutto è pronto
voi lo siete?
Sono un terribile ribelle
comando e pretendo
dal mio trono di fuoco
il mio odio è più feroce
perchè sono io il capo
perchè sono io
SATANA
che comanda
Nergal
Byleth
Alecta
conti degli abissi
accorrete con le schiere
Dumah
Gomory
Leviatan
distruggete
distruggete
la terra
Mammon
Belial
Lilith
estinguete
estinguete
l'umanità...
62 ATTESA
Attesa
su babeliche torri
cementate di storia
e rose dal tempo
delirio
su pericolanti marciumi
vacilla
come mostro
dai piedi d'argilla
morte
su un utero crudele
aborto
d'un ingenerato futuro
63 ESSERE UNO
Attonito
ogni uomo della terra
volgerà lo sguardo al cielo
da oltre il sistema
verrà il terrore
ma l'egoismo dei popoli
ha diviso le nazioni
troppo tardi oramai
per un'azione comune
allora vanamente
le razze umane
s'invocheranno tra loro
ognuno
resterà confuso
nella propria casa
mentre gli altri
continueranno
ad essere stranieri.
64 SOPRAVVISSUTI
Chiedi a noi
prima ancora
che al tuo ego
a noi
che sopravviveremo
a noi
che siamo liberi
a noi
posti sui troni
oltre le dimensioni
noi
che detestiamo
sottili diplomazie
protagonisti di primo piano
chi vive tramando
su rubati scanni
è vicina l'ecatombe
voi sarete chiamati
i nessuno
di voi nessuno resterà
saremo solo noi
i sopravvissuti
sopra le dimensioni
a regnare indenni.
65 CONVERSIONE
Nelle tenebre dense
non puoi discernere
l'identità che ti resta
condizionato dall'errore
dalla menzogna
una cappa soffocante
turba l'equilibrio
e non trovi la tua pace
quante volte hai vegliato
rigirandoti tra le lenzuola
ti arrenderai a te stesso
e nel cuore della notte
verrà un lampo
penserai
sentirai
vorrai
con uno spirito nuovo
liberato dal torpore
coglierai la trascendenza
e un nuovo sole
sorgerà cantando
dentro un cuore nuovo
rigenerato dalla luce.
66 LASCIA IL TUO FALSO EGO
Sperduto nella solitudine
come se la terra fosse un deserto
t'arrovelli fino al midollo delle ossa
in cerca di vane risposte
a dei perchè senza valore
lascia perdere i tuoi dogmi
a stai in pace con la tua mente
che s'aliena in un tempo perduto
vivi in sintonia col cosmo
con esso potrai espanderti
se anche tu sei in uno spazio vuoto
solo per stigmatizzare la morte
trovi conveniente credere in Dio
senza accogliere il suo amore per te
senza alcun rapporto vitale
con chi s'è fatto uomo pur di salvarti
e non farti morire invano
come muoiono le bestie
rinuncia ai tuoi inutili dogmi
abbandona il tuo falso ego
e riempiti d'infinito
se vuoi una vera pace.
67 POLVERE
Chi inutilmente s'affatica
all'insegna dell'umana gloria
presto tutto dovrà cedere
al giudizio dei posteri
di quello che credeva possedere
non resterà altro che polvere
che tutto sommergerà
solo chi ha soggiogato se stesso
per costruire con onore
il progresso vero
costoro vivranno
mentre tutto passerà
al giudizio della storia
i loro nomi resteranno scritti
sulle pagine eterne
d'incoruttibile memoria.
68 PREGHIERA
Curvato sulle mie ginocchia
davanti a te
pronto a ricominciare
cos'è questa nebbia
che mi coinvolge
lasciandomi senza respiro
senza uno spiraglio di luce?
Cos'è quest'aurora
senza la visione del sereno?
Non so se da questo silenzio
potrà sgorgare un cantico
per destare l'eterno ch'è in me
tu
solo tu potrai cambiarmi
ti supplico piangendo
non farmi più aspettare.
69 SORGI, O LUCE!
Sorgi
o luce
tra canti di gioia
e con te
il mio grido di vittoria
sorge
tra i boccioli dell'aurora
vieni
dentro le radici
dell'anima mia
fioriscimi
come il sorriso di una stella
nel cuore dell'infinito.
70 INFINITI CIELI AZZURRI
E come
potrà rischiarare
la plumbea luna
nelle notti cupe
rese dal produrre sfrenato
che ha distrutto i prati
per trasformare le città
in ciminiere?
Tu
uomo meccanizzato
da un utero d'acciaio
potrai un giorno vedere
infiniti cieli azzurri?
71 CLAMORI
più grandi del mondo
clamori
d'una moltitudine coesa
esistenze sconvolte
applausi incontenuti
clamori
e nessuno sa perchè
se sono insignificanti
o servono per cambiare
il potere è sempre tiranno
gestito sul podio dei soliti
clamori
su reliquie arrugginite
sullo stesso silenzio
su Dio
clamori
e mani levate in aria.
72 DESIDERIO
Intime bramosie
dentro un mare in tempesta
quanto ti vorrei accanto
ma inutilmente mi perdo
nel labirinto dei pensieri
chimere che turbano la veglia
giocano con i fantasmi della mente
tra le note soffuse
di un notturno di Chopin.
73 DOMANI
A che serve la fretta
so attendere la stagione
non mi affaticherò
a cogliere un frutto acerbo
accattivante alla vista
aspetterò con certezza
che il sole ti darà luce
domani
come uno scrigno di rubini
s'aprirà il tuo melograno.
74 UNA DONNA SINCERA
L'espressione aperta
del tuo volto dicente
non è solo tra le rughe
il ficodindia
com'è risaputo
non fa miracoli
a volte
sola
relegata all'isola
donna
troppo sincera
per confezionarti
il tuo domani.
75 GENTE SU DI NOI
La voce del silenzio
ti parlerà di me
senza l'ipocrisia
che sa ben celarsi
tra la gente che ci divide
mi cerchi delirando
foglia sbattuta dal vento
ed io ti cerco
come un torrente in piena
irrompente a valle
ma privi di ragione
suscettibili e gelosi
siamo due istrici
in assetto di guerra
e in armistizio.
76 VIAGGIO NEI CHAKRA
Se vuoi compiere davvero
il più bel viaggio della vita
non devi andare lontano
non devi uscire dal paese
ma rimanere fermo in silenzio
realizzando il respiro
nel tuo palazzo interiore
dentro le sette stanze.
Apri la porta della stanza rossa
immergiti dentro questo colore
e riempi il fisico senza fretta
del suo vigore energetico.
Entra nella stanza dalla gialla luce
immergiti dentro questo colore
per rafforzare la tua attenzione
ed uscire dopo esserti ricaricato.
Apri la porta della stanza arancio
immergiti dentro questo colore
che da energia procreatrice
e rimani fino a rinvigorirti.
Apri la porta ed entra nella stanza
inspira nel profondo la verde natura
fino a riscoprire tutta la tua umanità
riempi il tuo cuore d'amore
verso gli altri esseri viventi.
Entra nella stanza azzurra
e rafforza il tuo equilibrio
per essere in sintonia
con l'intero Universo.
Apri la porta dell'indaco
e portalo dentro di te
fino a visualizzare la tua anima
per arricchirla di chiaroveggenza.
Infine entra nella stanza viola
il colore che unisce alla divinità
e disperditi nel tuo creatore.
Se farai bene questo esercizio
avrai compiuto un bel viaggio
dentro il tuo mondo stupendo.
77 AMAMI AMOR MIO
Il tuo sorriso
riveste il mio cuore
come un bacio di primavera
le nostre braccia ci tengono
senza poterci stringere
i nostri occhi si cercano
e non possiamo vederci
isolati ci troviamo
su due sponde parallele
con la voglia irrompente
di due fiumi in piena
che non trovano un mare
entro il quale confluire
amami amor mio
per essere insieme
una forza sovrastante
che spinge la vita
nel vasto oceano
della pace sublime.
78 OGNUNO E' MIO FRATELLO
Non ho una famiglia
ognuno è mio fratello
ero ancora piccolo
quando la pensavo così
la mia grande casa
è sotto lo stesso cielo
prigionieri e liberi
mi fanno soffrire e gioire
perchè allora mi chiedi
come mi chiamo
dove abito
quando sono nato?
Perchè vuoi conoscere
il mio partito politico?
Appartengo a colui che disse:
"Chi è mia madre
chi sono i miei fratelli?"
Io ho la mia fede
vuoi dirmi qual'è?
79 IL VERO POETA
Un vero poeta
non ricama parole di seta
per un defilee d'occasione
le sue parole suonerebbero
come un bronzo stonato
ha uno spirito elevato
che trascende l'esistente
e veglia sui dormienti
fende col suo sguardo
le apparenze dei sensi
per varcare cieli immensi
senza alcun timore
tra volute arcane
sfida la metamorfosi
e passa l'oltretomba
per dissipare alla luce
tenebre d'ignoranza.
80 GELA
Vista da lontano
questa provincia
ha case allineate e coperte
come un reggimento
in divisa grigio-verde
ha rughe di vecchi
screpolati dall'attesa
di speranze deludenti
ma sono veri avi antichi
che stanno nella piazza
come monumenti di pietra
a mostrare sui loro petti
storie di umano onore
l'impetuosa fatica
mi fa andare oltre
e colmo di nostalgia
volgo indietro lo sguardo
mentre mi allontano
tutto il paese è li
sull'attenti
immobile presenza
verso un futuro
che resterà uguale.
81 INCANTEVOLE VISIONE
Nel sottobosco ombroso
il placido torrente
recita il suo mantra
che l'usignolo canta
saltando sopra i rami
dell'ontano rubino.
La grande luna argento
non vuole tramontare
e infonde trasparenza
con diafani splendori
d'incantate visioni
sospese e surreali.
E come mai potremmo
noi miseri mortali
creare meraviglie
come offre la natura?
Cullato da quei suoni
un'immortale voce
m'invita a contemplare
nell'estasi rapito
com'è dolce viaggiare.
82 PIU' NON TENDI LE MANINE
(Contro l'orrendo crimine degli abusi sui minori)
Come gli altri fanciulli
non tendi le manine
hai sguardi assenti, vuoti
con un sorriso spento.
Non comprendi il tuo trauma
e pur sai già d'averlo.
L'orco d'oscure fiabe
la truce belva umana
sull'innocenza tua
ha vomitato bava.
Bimbo, che non sai dire
fissi gli occhi nell'aria
come quelli d'un vecchio
senza essere cresciuto.
L'angelo in cielo asceso
ch'è accanto alla tua vita
ha grida di vendetta:
"non scappi da Sodoma
tu, essere maledetto
ti arda l'eterna pena!"
O piccola creatura,
non tendi le manine,
sai dirmi cos'è il pianto
che affoga il tuo cuore?
83 A COSA SERVE ORMAI?
A cosa serve ormai
il tuo peregrinare
vano se resti solo
quasi in mezzo a un deserto.
Turbinii di pensieri
sono vacui miraggi.
Senza un cielo azzurro
dove speri di volare?
Le tue ali son sfibrate
da un'agonia straniera
nemica minacciosa
come lo sei a te stesso,
dove speri di andare?
Se tu fossi davvero
vedresti che la morte
porta le chiavi con se
per aprire in quell'ora
il rude involucro
del tuo corpo affranto
per tornare libero
in ampi spazi ameni.
Devi solo cambiare
per trovare una luce.
84 TORNEREMO A CANTARE
(a mio figlio)
Torneremo un di a cantare
ricreati in altri Universi
noi saremo la a ritrovarci
nel silenzio che sa parlare.
Tu potrai allora capire
le parole che non ti ho detto
sol perchè non hanno suoni
baglior d'intuito sfuggenti.
Dove andrò potrai cercarmi
torneremo un di a volare
figlio mio, che nutri speranza.
Dimensione amore unica via,
se nel cuor brilla la fiamma
non avrai mai alcun timore.
85 IL FALO' NELLA SPIAGGIA
(a mio figlio)
Ardeva quella sera
per noi il falò nel lido
Rometta era il luogo
quand'eri bimbo appena
insieme con la madre
e amici a noi vicini.
Cantando tutt'intorno
al chiaro della luna
serena pace e gaudio
toccava i nostri cuori.
Poi oscure notti insonni,
oh, quanti amari pianti!
Avvinto nei meandri
d'affanni e di tormenti
nel teatro senza scene
in cui la parte è tratta.
Smarrito senza un cielo
nel muto mio sentiero
or fremer l'eco io sento,
andare al tempo scorso,
la, nella sabbia e il mare
sperando di tornare
con te a risognare.
86 EMMAUS
Lungo la via parlavano di lui
Cleopa e un compagno sconosciuto
non capivano quella fine atroce,
doveva far grande Gerusalemme
al di sopra delle altre nazioni
ma da tre giorni ormai era già morto.
A loro si avvicinò il Messia
nascosto nei panni d'uno straniero:
"cosa avete, amici, posso star con voi,
quale fatto grave vi addolora?"
E durante quei trenta mila passi
lo straniero spiegava le Scritture
partendo da Mosè fino ai Profeti
quanto riguardava la sua passione
la morte in croce e la risurrezione.
Giunti al villaggio non erano stanchi
il sole era quasi verso il tramonto
lo straniero finse di proseguire
ma i discepoli lo supplicarono:
"resta con noi, Signore, è quasi sera!".
Si rivelò allo spezzar del pane
riconoscendo il maestro risorto
che nel frattempo era tornato al cielo.
Dissero che il loro cuore ardeva
mentre egli spiegava le Scritture,
e se ne tornarono a Gerusalemme
ad annunziar lieti l'evento beato.
Ognuno di noi può prendere il posto
dell'altro discepolo misterioso,
egli può chiamarsi con il nostro nome.
Voglio essere io a camminar con te
e sentirmi ardere dentro il cuore
al suono della tua santa parola,
possa vederti allo spezzar del pane
con il divino corpo dentro il mio
per essere un'anima sola con te
sempre nei secoli eterni amen.
87 PERDONARE
Sperduto sotto un cielo nebuloso
s'agita alla deriva il mio pensiero
e liso relitto son senza meta
in cerca di me stesso e di speranza.
A voraci belve ho dato perle
divenute qual statue di salgemma
ignari che presto pioggia e vento
cadranno nel deserto in cui stanno.
Ma non aspetto di poter capire
so come aprire il cuore ad ogni attesa
per questo sono di pace ricolmo
anche in un cielo che non ha luce.
Come il sole dall'alto dona vita
così è l'amor che fino a Dio s'eleva
non ha confini e diventa eterno.
88 RINASCERE
(dedicata a mio figlio)
Ricordo il litorale dello Stretto
il nostro passeggiar sulla risacca
intensamente lieti d'ascoltarci,
quante costellazioni sopra di noi!
Amai quell'innocenza naturale
l'entusiasmo spontaneo che ci univa
m'è soave immortalare quei momenti
e scongiurare il tempo di fermarsi!
Come le onde cancellano le orme
tutto scorre, si trasforma e torna vuoto
sol resta la memoria a consolarci.
S'alza il vento e spinge la mia vela
sulla via del vissuto che ora bramo
verso la dimensione della rinascita.
89 IL GIUDIZIO DEL GIUSTO
Quindici miliardi d'anni luce
galassie innumerevoli nello spazio
chi potrà misurarsi con il creato?
E quanto più ancor col suo autore?
Sempre quel che esiste segue il corso
tracciato dal creatore onnipotente,
tranne l'uomo dal pensiero superbo
che s'assurge a supremo condottiero.
Ebbro di se ostenta falsa saggezza
ma verso la morte presto s'arrende
il suo niente lo assale e lo divora.
Il giusto che nell'amore ha vissuto
pur nei patimenti rimane saldo
il giudizio non teme e sarà beato.
90 MI BASTA TROVARMI
Le rondini in volo
vanno verso altre mete,
finita è la stagione
non possono restare.
Anche la mia dimora
mai è stata uguale
col variare del tempo
ho dovuto migrare.
Pur lasciando i compagni
senza sapere dove
sbatto ali ferite.
Dentro nebbiosi spazi
vado a cercare un nido
che non riesco a trovare.
Tornano le rondini
nei luoghi del passato
c'è quiete e riposo
perciò cantano in coro.
Io resto forestiero
con lo spirito vuoto
eppure ho imparato
a non cercare invano
so d'essere sereno
l'anima può sperare
e mi basta trovarmi.
91 NON ARRENDERTI MAI
La tua città espugnata s'è dissolta
il vuoto che divora scava dentro
oh, quanta afflizione ti flagella
hai l'arsura d'un errante senza scampo.
Eppur rimane un canto di speranza
che il vento ha celato dentro una scia
solo a te si rivela e ti sostiene
cogli adesso questo dono che ti giunge.
Abbandona l'abisso della notte
destati al sorriso d'un nuovo giorno
rivestiti di tutto il suo splendore.
Distruggi il tuo tiranno seduttore
e trova il giusto sentiero di pace
vai, con coraggio afferra la tua vita.
92 IN TE SOLO TROVO RIPOSO
Penso alla vastità del cosmo e tremo
pulviscolo d'un raggio infinito
mi vedo fibrillare nello spazio
come può un Dio avere cura di me?
Eppure col tuo soffio m'hai formato
per darmi la tua immagine divina
sotto il mio dominio tutto hai posto
perchè come te io possa costruire.
Penso alla Santità del mio Signore
null'altra realtà è mio sommo bene
unica sorgente di vita beata.
Sei il luogo ove riposa l'anima mia
e non avrà pace se non ti trova
Padre, nella tua luce è dolce stare.
93 GENERAZIONE DIAMANTE
Da sempre sono stato
da colui che mi ha pensato
fuori da ogni categoria,
in un utero di diamante
dai riflessi indaco
fu custodita l'anima mia.
Da questo terzo millennio
inizia la generazione nuova
di tutti i miei figli eletti
siete i protagonisti del domani
creativi ed intuitivi
nutriti dalle vibrazioni
delle Scritture antiche
a voi saranno rivelate
con intuito più profondo
perchè degni di comprendere.
Dico a voi con esultanza
benvenuti, figli miei!
Vivrò nei vostri cuori,
beata discendenza,
sbocciata dal mio ramo,
donate il profumo soave
del vostro indaco fiore
perchè regni una pace vera
alla sequela di Cristo nostro Re.
94 L'ETERNO E' IN NOI
Sta per scendere la notte
e la valle appare oscura
gli occhi guardano le stelle
contemplano lo spendore
dell'immenso cielo ricamato.
L'anima non ha confini
la sua potenza abbraccia il creato
attratta dal bello, dal buono, dal bene
percepisce la sua vera natura.
Se può andare oltre
lo spazio e il tempo
come potrà morire?
95 RITORNO DA EMMAUS
Pellegrini verso Emmaus
col cuore triste
gonfio di nostalgia
in cerca di introvabili risposte
difficili da comprendere.
Ciechi andiamo verso Emmaus
parlando d'un Dio già morto
o ch'è rimasto forestiero
e lui velato s'accosta
nel cammino solitario
a spiegarci il senso della storia
e tutto quel che è parla di verità
a uno spirito fragile
che sa ardere ascoltando.
Un lume acende il buio
quando si rivela in un pane spezzato
capace di saziare ogni fame,
ogni radice del desiderio.
Non ha più senso fermarsi
la gioia è divenuta danza,
torniamo a Gerusalemme
ad annunziare la risurrezione
andiamo verso i popoli,
in ogni luogo
dove la luce non appare.
96 LEZIONE NATURALE
Un tiepido autunno
ristora il passerotto
che sui rami saltella
mentre canta sereno.
Gli basta un po di sole
e poco nutrimento
per inneggiare alla vita
provvida e generosa.
Lezione naturale
che infonde saggezza,
chissà quanti uomini
dovranno vergognarsi.
C'è chi mai s'accontenta
bramoso di possesso
uccide suo fratello
ma sempre vuoto resta.
97 CREPUSCOLO
Dov'è la luce
in quell'ombrosa valle
di lauri e cipressi?
L'aria così fragrante
satura di astratte energie
rinvigorisce la vita,
s'intravede la luce morente,
è ancora là,
rantolante nel suo tramonto
arrossa l'orrizzonte
prima di cedersi al buio.
Restano solo ombre
che si muovono col vento
non sembrano alberi
ma giganti cerimonieri
che si inchinano alla vita
con i loro pungenti profumi
incensano la mia anima
e la colmano di benessere.
98 ASCOLTA IL SILENZIO
Hai mai sentito
come sa parlare il silenzio?
Quanto giusto e sapiente
sussurra alla vita,
ma tu non lo ascolti mai
pieno come sei
eppure incapace di te stesso
misero, povero, infelice,
stretto in una morsa.
Tra mille rumori
non fai altro che consumarti
fino all'indolenza
per questo tu
non ascolti il silenzio
non conosci la melodia
che ti fa assaporare la vita
che nasce in ognuno di noi
come nenia del respiro.
99 MAI PIU' CI RIVEDREMO
(dedicato a Marco)
Mai più ci rivedremo
dispersi senza meta
ognuno rimane solo
trafitto nel suo cuore.
C'inseguono i ricordi
come un gioco obsoleto,
sepolti nel passato
a che servono, ormai?
Noi non ci rivedremo
feriti nel rimpianto,
avremo nuovi amici
con un volto interessante.
Torniamo a sorridere
senza la nostra gioia,
alziamo le mani per brindare
dentro mille calici vuoti
privi d'ogni trasparenza
senza più il nostro sapore.
100 FEDE E SCIENZA
Oltre le porte del silenzio i cieli
s'aprono nelle loro dimensioni
sempre più eccelsi fino all'Assoluto
governati da gerarchie lucenti.
Quale uomo li potrà attraversare?
Quando lo zelo ha divorato il cuore
l'essenza vitale già resa pura
trova l'estasi che a Dio l'unisce.
E si divien tremando ciechi e muti
sospesi nell'anima che respira
abbagliata senza più parole.
Non v'è scienza capace di spiegare
con le sue sottili speculazioni,
all'indicibile vero essa s'arrende.
101 UN CIECO VERO
Un cieco misura il cammino,
il suo bianco bastone
pare un lungo indice puntato
contro l'imprevedibile.
Se avesse la negata visione
anche per un solo istante
s'illuminerebbe intorno
il mondo coi suoi colori,
senza quel monotono grigiore.
Invece tu che puoi vedere
vivi nella tenebra immensa,
i tuoi occhi vedono le cose
ma il tuo cuore brancola nel buio.
Non potrà mai appagarti la noia
che ti rassegna alla tristezza,
pota il marciume nella tua pianta
da ogni cosa morta
e rigenera i tuoi vuoti rami
d'una nuova primavera.
Basta volere per realizzare!
102 DUE RAZZE DIVERSE
Non per il colore diverso della pelle
e nemmeno per la differenza del culto,
della politica e d'ogni altro sentimento,
ci sono solo due razze sulla terra.
Amaro pane di solitudine
che tormenta e mai sazia
per coloro che sull'isola se ne stanno,
le loro vie affollate restano deserte
si confrontano per un tornaconto
rimanendo rinchiusi nel proprio ego.
E mani di luce protese dal cuore
rendono migliore il loro tempo
sempre presenti la dov'e sofferenza,
col loro voto di volontariato
diventano eroi sconosciuti.
Ecco i figli delle tenebre,
ecco i figli della luce!
103 TORNARE A MESSINA
Sperduto in questa grande città
attraverso vie solitarie
ramificate intorno a me
come alberi spogli d'autunno.
Scolorito abito di solitudine
che copre ma non da riparo
senza calore gela le mie ossa
ed àncora il mio spirito
in un fondo opacizzato.
Esposto bersaglio all'intemperie
quanti dardi puntati contro
se scocca la scintilla
chi mai potrà fermarli?
Indifeso contro i rigori
m'arde la brama dei miei luoghi,
la cristallina acqua di quel mare,
o la brezza dei peloritani colli
che ha carezze d'affetti antichi.
Pur lontani saremo vicini
fino a quando verrà la quiete,
l'attesa di baciare i tuoi ameni lidi
m'è speme ardente, patria di Messeni.
104 SAGGEZZA DEL VUOTO
Vastità di pensieri vagabondi
riflessi nello specchio della mente
pulviscolo che offusca lo splendore
bisogna mantenerlo pulito
sempre con tenace costanza.
Segnato dal tempo logorante
la fatica diventa più forte
nuove e passate visioni
s'accumulano inarrestabili
sulla passerella del mio vissuto.
Sono ormai stanco, basta!
Panta rei, tutto scorre...
wu wei, lascia andare...
Se infrango lo specchio
ecco subito tornare il vuoto,
ora che la mente è vuota
dove andrà a finire la polvere?
105 PURO AMORE VERO
Incontro i tuoi sguardi furtivi
umidi e scintillanti
sul timido viso arrossato
dove l'anima si scopre
piacevole di farsi esplorare
e di potersi donare.
Sono i sorrisi a dirci
quel che ancora non sappiamo.
In te ritorno all'innocenza
del tuo essere trasparente
dove desidero immergermi
oltre ogni senso e forma.
Com'è soave essere uniti
in questi spazi senza ego
in cui il libero amore
s'espande senza confini.
106 UN DIO PER AMICO
Il mistico aroma del sacro incenso
si propaga nel vuoto della stanza
mi concentro per cogliere il fardello
d'un mendicante stanco di cercare.
Sento la tua presenza rivelarsi
in un gioco che sfiora le ombre
l'energia della tua cruenta passione
mi scioglie dentro tutta l'anima.
A chi dirò che ho un Dio per amico?
Pur non eliminandomi il dolore
mi hai insegnato a saperlo domare.
E sei quì adesso curvato davanti a me
sotto il peso d'un legno imporporato
dalle tue piaghe addossate per amore.
107 A UN GIUSTO PERSEGUITATO
Mi torce ed arrovella orrenda sorte
stringe una forza truce, mi reprime
nel grigio sprezzante di mura erette,
solo e triste resto ad aspettare.
Appare un rantolio l'aria greve
stronca il respiro dei sovraffollati
con le loro speranze rigettate
sferzati dal brivido della morte.
Aspra e forte mi struggi, o sventura!
Pur retto e senza errore mi sprofondi
nel trionfo d'una tragica menzogna.
Tra le inferriate fatte di croci
e lacrime che gridano preghiere
reclino mi verso su un tetro altare.
108 FALSI GIUDICI
Avete denigrato l'innocente
lanciato pietre del vostro giudizio,
lapidate, o gente intoccabile,
nella baldanza della dea ragione.
Ma non potete sventrare l'anima
e massacrate con cieche sentenze
tutti quei poveri senza difesa
che sapete come farli tacere.
Pure a Dio negate misericordia,
esseri amanti della dissolvenza
investiti di macabro mandato.
Tremenda è la sentenza di condanna
che avete già scritta sul vostro volto
davanti ai giusti che avevano pianto.
109 MASCHERATO DI IPOCRISIA
Ti celi tra scudi multiformi
nelle tue maschere di circostanza
per truccare il tuo falso ego
come attore su quelle scene
che non t'apparteranno mai.
Ti riveli in un barlume di silenzio
ma fuggi via dal tuo raggio di luce
e non ti rivesti di splendore,
sei troppo vile per cambiare.
Col dardo d'un arcobaleno
volevo lanciarti nelle alture
e pascerti in pascoli liberi.
Un truce grugno è il tuo corpo
che ti richiude soffocando i frutti
da quando hai negato la potatura.
110 ANCHE TU POTRAI UDIRE
Anche tu potrai udire
il fruscio del fogliame
che s'intona al vento,
o dei ruscelli cristallini
in questo splendido tramonto
circonfuso tra sintonie di luci
che si spengono lentamente.
Magico crepuscolo lontano
verso cui migrano gli aironi
anch'io voglio spiegare le ali.
E si lascia andare il mio spirito
oltre il confine che tocca l'orrizzonte
a gustare estasiato
i misterici riti del creato.
111 CADRANNO I POTENTI DAI TRONI
Chi potrà capire le scritture antiche
il senso di tutte quelle parole
che spillano sangue tra le righe
e lunghi torrenti d'invisibili pianti.
E' sparito il decoro dell'uomo
oh si, è sempre la stessa storia
tra potere e sottomissione,
gridano i martiri d'ogni epoca
ma non finiranno mai i soprusi
fino a quando ci sarà questa terra
impero di ingiustizia
e innaturale involuzione
del tiranno dominatore.
Fate, fate pure, geni incontrastati
e pare a voi che Dio lasci fare
come se fosse assopito dal vino.
Per questo tentate la sua pazienza
fino a quando non sarà desto
come un prode in assetto di guerra
per decimare la vostra superbia.
112 COSA FAI PER LA TUA VITA?
Stagione dell'amore,
non vi sono altri tempi,
uccelli dell'aria,
mammiferi e rettili della terra,
pesci del mare
e persino anche gli insetti
hanno un canto di richiamo
nel momento stabilito
per celebrare la vita.
Certa umana genìa
al di la d'ogni tempo
inneggia alla guerra,
al terrore, allla morte,
allo sfruttamento,
al potere del denaro.
Sembra a loro
che Dio non se ne curi,
non sanno che alla fine
della propria storia
c'è un angusto passaggio
che vaglia la pula dal grano.
Ad ognuno io dico:
cosa fai per la tua vita?
113 AMORE E ODIO
Condivisione d'amore
è sempre fonte di vita,
colui che semina odio
genera morte nell'altro.
Se tutti si odiassero
s'estinguerebbe l'uomo:
i bambini diventeranno giovani
senza più bambini,
i giovani diventeranno adulti
senza più giovani,
gli adulti diventeranno vecchi
senza più adulti
e i vecchi che rimarranno
saranno come gli uffici
d'un enorme grattacielo,
quando giungerà la sera
si spegneranno le finestre
una dopo l'altra
finchè tutto sarà buio,
un buio senza fine...
114 RISVEGLIO
Giunto all'ultimo bivio
ti stai rendendo conto
quant'è amara la follia
hai smarrito la vera scelta
e ti scopri pieno di solitudine
davanti a una foresta oscura
dove s'abbatte l'uragano.
Corri affidandoti al caso
tra fossati e sterpi pungenti
ma non trovi alcun riparo
un anfratto dove poterti fermare
ad aspettare una provvida luce
che ti possa orientare
verso un giusto sentiero.
Tutto il buio è nella mente
devi destarti dal torpore
uscire da ogni incubo
e vedere la fonte di splendore
che hai sepolto nel profondo.
Provvida s'aprirà la retta via
il passo divenuto sicuro
ti condurrà verso la casa
la dimora della tua pace
che hai tanto desiderato.
115 NATALE
Lentamente i fiocchi di neve
rendono candido il panorama,
s'affrettano i pastori coi loro greggi
verso gli ovili nelle povere case,
creature celesti seguono la stella
annunziano la nascita del bambin Gesù:
"Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace agli uomini da lui amati,
cercate in una grotta il Salvatore,
contemplate la nuova speranza!".
Attraverso i secoli a Natale
si rinnova l'evento singolare,
troviamo sempre Dio in una stalla,
oppure dove si muore di fame,
di solitudine e malattia,
nell'ecatombe delle guerre
e ovunque regna ogni dolore.
In questi luoghi Dio nasce sempre,
nelle mangiatoie dei poveri
riscaldate dai loro semplici cuori.
116 VIVERE LA SAPIENZA
Nell'indaco sentiero del silenzio
ti sussurro queste parole d'oro:
beato chi pratica la disciplina
chi sa governare sui propri istinti
beato chi segue il retto giudizio
chi ha retto pensiero e retta parola.
In te s'incarnerà la vera sapienza
molti ti vorrebbero come amico
la tua casa è la dimora della pace
e mai ti sfiorerà alcun timore.
Passerai una vecchiaia serena
persino la morte sarà la tua serva.
Se da giovane seguirai questa via
avrai fatto la migliore delle scelte
solo se sei forte non segui l'ignoranza
e presto i risultati ti daranno ragione.
117 SOGNO E REALTA'
Da fanciullo i rintocchi mattutini
e il tiepido raggio sulle coperte
accompagnavano il dormiveglia
fino a destarmi dolcemente.
Libero da ogni onere e fatica
tutti erano solerti nel curarmi
gioivo al centro d'una corona
splendente di quiete e amore.
Poi ho varcato la soglia della vita
la realtà delle fiamme e gli uragani
lottando un' imperitura sofferenza.
Oggi sul finire del grave cammino
sogno quel bambino dentro me
e non so se sia lui a sognare me.
118 LA VERA LUNA
Da troppo tempo appostato
osservavo la tremula luna
riflessa tra le acque d'un fiume
nessun particolare poteva sfuggirmi.
La visione m'appariva perfetta
la mente non poteva sbagliare
e chiunque fermavo sul ponte
reputava inconfutabile la mia teoria.
Il plauso comune m'esaltava
mi faceva sentire un sapientone
un filosofeggiante apologeta.
Ma quando avevo alzato gli occhi
la luna del cielo non era uguale
e quella falsa bolla di sapone
era destinata ad esplodere.
119 NABUCODONOSOR
Ti ostenti glorioso tra gli umani
a guisa d'un mausoleo imperiale
con lo sguardo fantasmagorico
e il possente tuono della tua voce.
Elevi l'imponenza sopra te stesso
o Nabucodonosor dai piedi d'argilla
non sai che basterebbe un ciottolo
per sfracellarti nel fondo di un dirupo.
L'altezzosa superbia meni tutt'intorno
convinto d'essere un foriero di scaltrezza
una specie di super man innovativo.
Colui che blatera ben poco conosce
il vero sapiente non spreca le parole
impara questa verità dai saggi antichi
e sgonfia la tua ariosa mongolfiera.
120 GNOSCE TE IPSUM
Varcare la soglia del profondo
ove esplorare l'abisso interiore
adorno di immortali fiori illuminati
è il viaggio che devi compiere.
Giungere davanti allo specchio
racchiuso nello scrigno dell'anima
per vedere nello stesso volto di Dio
la tua umana primordiale natura
è il viaggio della tua trasfigurazione.
Vedi un guscio estraneo e deturpato
perchè non hai mai conosciuto te stesso
sei soltanto il prodotto di un ambiente
e reputi che sia vero il tuo falso aspetto
che pur ti domina senza averlo accettato.
Seguimi adesso nell'indaco sentiero
credimi, potrai ritrovarti solo se vorrai.
121 JE SUIS UNE ARAIGNEE
Pourquoi me détestes tu?
J'utilise ma toile juste pour manger
comme le filet du pêcheur,
Je vis dans le grenier
dans le hauts des murs.
Je suis discret.
De mon petit monde il n'ya
rien à craindre.
Tu n'aimez pas ma contribution?
Je prends les mouches et les moustiques
pour ton bien-être.
Mais qu'est ce que tu fais?
Tu prends le balai?
Tu ne me comprends pas?
Oui, je parle français
sang de Judas!
Maintenant je dois m'échapper,
heureusement j'ai huit pattes.
122 SONO UN RAGNO
Perché mi detesti?
Io uso la mia tela solo per mangiare
come la rete del pescatore.
Io vivo in soffitta,
in alto nelle pareti.
Sono discreto,
Del mio piccolo mondo
non temere.
Non ti piace il mio contributo?
Prendo le mosche e le zanzare
per il tuo benessere.
Ma cosa stai facendo?
Prendi la scopa?
Tu non mi capisci?
Sì, parlo francese
sangue di Giuda!
Ora devo scappare,
per fortuna ho otto zampe.
123 THE LAMENT OF CICADA
Is not the true that I am useless
my passion is only the sing
because cicada is my nature
that of being born to the art.
I am honored that I performed with Callas
duet in a very demanding
and then I have my tournee
in more natural environments.
I am hectic and all vibrant
when I design with my sisters
to form a choir in the Sistine Chapel.
We will be broadcast worldwide ...
As you see I have many aspirations
but with me you are always cruel:
you do not make applause
You want only to crush me
124 IL LAMENTO DELLA CICALA
Non è vero che io sono sfaccendata
la mia passione è solo il canto
è la mia natura di cicala
quella di essere nata per l'arte.
Mi onoro di essermi esibita con la Callas
in un duetto assai impegnativo
e poi io ho le mie tournee
nei più naturali ambienti.
Io sono frenetica e tutta vibrante
quando progetto con le mie sorelle
di formare una corale alla Cappella Sistina.
Saremo in mondovisione...
Come vedete ho tante aspirazioni
ma voi con me siete sempre ingrati:
non battete le mani per applaudire
ma solo per schiacciare me
125 EL SUEGNO DE UN SAPO
Cada mañana, desde la hoja de loto
Me miro en el espejo de la charca
Espero una transformación radical
pero la sensaciòn me dice que soy un sapo.
Me encanta la gran Montserrat Caballè
perdì mi paz para ella.
En mis sueños me convierto
en el hermoso príncipe azul
Estoy reviviendo la angustia de Hamlet:
ser o no ser?
La realitad yo no entiendo:
realmente creo que Soy un príncipe
y yo vivo mi sueño en el cuerpo de un sapo,
O yo saltar sobre la diva
y pedir su un beso?
126 IL SOGNO DI UN ROSPO
Ogni mattina, dalla foglia di loto
Mi guardo allo specchio dello stagno.
Mi aspetto una radicale trasformazione
ma la sensazione mi dice che sono un rospo.
Amo la grande Monserrat Caballè
e per lei non ho più pace.
Nei miei sogni mi trasformo
nell'incantevole Principe Azzurro
sto rivivendo la tragedia di Amleto,
essere o non essere?
La realtà non distinguo:
credo davvero che io sia un principe
e vivo il mio sogno nel corpo di un rospo,
oppure devo saltare sulla diva
e chiederle di baciarmi?
127 CANDIDO AMOR DI LUCE RICOLMO
Candido amor di luce ricolmo
che fremito desta al solo pensiero
incommensurabile dono prezioso
disceso sulla fragile insignificanza.
Quanto poteva valere uno stelo riarso
rassegnato a cadere sulla sua radice
nel più selvatico dei giardini?
ma il tuo vortice di vita l'ha rigenerato.
Dove tu passi rifiorisce la terra
la tua radiosa presenza genera vita
è l'indicibile realtà colta dal silenzio.
Lo stupore ammutolisce la parola
pur se la visione s'intravede da un velo
bisogna morire per comprenderla com'è.
Ma chi l'affilata falce ha messo
nell'ossuta mano della morte?
A colei ch'è una sposa vestita di bisso
e porta con se una soave ghirlanda?
Il suo sorriso è preludio di vera pace
solo chi la teme non riesce a capire
che l'orrore riguarda solo se stesso.
128 SIAMO FATTI PER AMARE
Ha più grande gioia il tuo perdonare
di colui che hai voluto assolvere
e quando dai con cuore generoso
sei più felice di colui che ha ricevuto.
Ricorda che tu stesso per l'umanità
sei venuto alla luce come dono,
la tua specifica natura
è uno specchio lucente
riflettere non può per se stesso.
Oh, com'è miserevole dannato
chi non possiede capacità d'amare
resta legato come un fallimento
abortito grumo d'una vita vera.
Amare è volersi liberare
dall'unico laccio soffocante
volersi trasportare con l'universo
dentro uno spazio infinito di pace.
129 CERCARE SE STESSI
Impara bene ad amare te stesso
se non vuoi fingere di amare gli altri,
cerca di ritrovarti nel tuo silenzio
e pacificati accettandoti così come sei.
Fuggire puoi da tutti gli errori imparati
raffigurano la maschera del tuo falso ego
presto saprai che non t'è mai appartenuta
la sentirai stringere contro il tuo vero volto.
Strappa quest'involucro opprimente
non vedi lo splendore della tua essenza?
Rimane sempre lucente seppure sepolta
come una brace celata dalla cenere.
E' come ritrovare un diamante perduto
che ti fa danzare al suono della libertà
e farti gridare: che gioia, che meraviglia!
130 LA FEDE PASCE LA MENTE
Dilatandosi troppo esplode
il piccolo che vuol farsi grande
se davvero vuole crescere
stia sereno entro i suoi confini
solo il grande può farsi piccolo.
La ragione non va oltre la fede
ma può crescere alla sua luce
nella sua invincibile potenza
pascola fino a saziarsi l'intelletto.
131 IL VERO AMORE RESTA ETERNO
Non c'è più nulla in questo spazio
che possa riportarci la tua voce
però la tua presenza non è svanita
tu non vuoi che ti crediamo lontana.
Passeggi tacitamente accanto a noi
inconfondibile senza farti notare
la folla che ci sta stringendo intorno
non si confonde con il tuo profumo.
Il panorama è un fiore a primavera
sul mare calmo ancor più trasparente
una barca c'invita ad andare lontano
per offrirci generosa intime occasioni.
Ma tu sei andata oltre un velo scuro
noi ti cerchiamo con doloroso affanno
fino a trovarti avvolta nella nebbia
riversa sul ponte antico della morte.
Non vuoi sentirti abbandonata
dimenticata come cosa passata
ti riveli d'esser viva come sempre
sei solo rivestita di lacerati stracci
bramosa mendicante lasciata nel buio
nell'ansiosa ricerca dell'amore che fu.
132 SAPER DISCERNERE
Svegliati di buon mattino
proclama un giorno radioso
e celebra il rito della vita
se godi delle cose semplici.
Vuoto come lo spazio enorme
in cui il creato s'espande
deve essere il tuo principio
determinato a respingere
ogni evento sconosciuto.
Ospita chi edifica il bene
e potrai dire davanti alla finestra
oggi si compie una bella giornata!
Non hai fortuna, ne insuccesso
l'una e l'altro stanno al di fuori
sei tu che scegli a chi aprire la porta.
133 A UN SENZA DIO
Credi d'essere un super onnisciente
un assoluto nella sfera conoscitiva,
osannata star da gran palcoscenico
che dispensi loquacità agli uditori.
Ti sei aggregato tra i miscredenti,
il Dio oscuro sfugge alla tua logica,
ma una torcia non illumina il mondo.
E come può Dio rivelarsi una cosa
da assoggettare alla tua cieca ricerca?
Il creato è specchio ove egli si riflette
solo con la fede e l'intuito si vede oltre,
l'immanente non genera la trascendenza.
Svuota te stesso dall'ebbrezza dell'ego
sgonfia la tua fantasmagorica apparenza
riconosci che la verità oltre la ragione
si manifesta all'uomo incondizionato
che sia umile, non colmo d'arroganza.
134 TI AMO, O MIO GESU'
Per quel triplice rinnegamento di Cefa
hai chiesto tre conferme d'amore,
per i miei innumerevoli tradimenti
quante volte dovrei gridarti: ti amo?
Sento il tuo respiro dentro l'anima mia
nudo sei salito sulla croce del riscatto
sei risorto come luce sul mio mattino
e diventi pane di sublime nutrimento.
Non conta solo il desiderio di salvarmi
il timore finale di un'infernale condanna
tutto a te mi consacro per quello che sei.
E seppur fragile qual sovente fui ieri
con te mi sento un essere santificato
nell'estasi beata del tuo divino amore.
135 ANCORA IL TEMPO PER AMARE
Intensa è la veglia nell'alba convulsa
ritmo d'istanti si rincorrono nel tempo
e risuonano dolci cullando le membra
come nenia ch'ogni cosa assopisce.
Or non più densi si diradano i misteri
e l'amena radura è tutta quì davanti
bastano pochi passi per raggiungerla
ma non ho voglia di correre adesso.
Dall'altura s'intravede la città promessa
come Mosè resto fermo a contemplarla
e vi entrerò quando tutto sarà compiuto.
Aspetta prima d'avermi, o terra fredda,
fa che un raggio di luce illumini il cuore
non negare il diritto alla giustizia violata.
Sul ramo deve ancora fiorire la gemma
aspetta che si trasformi in frutto soave
no, non ho voglia di correre adesso.
Troppo avaro è stato il nostro vissuto
appena consapevoli d'esserci ritrovati
or forte è la brama di volerci sublimare
ed io non ho voglia di correre adesso!
136 RIVESTITI DI LUCE E DI SPERANZA
Orsù, rivestiti di luce e di speranza
mai più ti avvolgeranno le ombre
un dolce fibrillare di suoni ed onde
ti inviteranno ad una nuova danza.
Ti eri celata tra le foglie marcite
ai piedi infangati delle querce giganti
tu splendido diamante in uno scrigno
e dentro il cuore di chi t'aveva generata.
Il fuoco della sofferenza t'ha resa pura
adesso puoi avanzare assieme agli eletti
verso i crinali della montagna dell'Oreb.
No, non temere più, mia cara compagna,
gioia ed esultanza ti seguiranno ovunque
tergi presto le lacrime e riposa nella pace.
137 I MANDORLI IN FIORE
I mandorli sull'antico colle
erano tutti in fiore, che spettacolo!
In tutte le stagioni della mia vita
era successo e non me ne accorsi mai.
Il mio cuore restava senza fragranza
come triste sogno fuggente nella veglia
però qualcosa rimaneva nel profondo
e si faceva percepire nello zefiro del sud
o nel dolce suono d'un flauto di canna
che mi trasportava per tutta la valle
in una gioia ineffabile infinita.
Così ho potuto vedere i mandorli
per rinnovare la mia vita dentro un fiore
quando il vecchio giorno stava per finire.
138 AMICA E' LA MORTE DEI GIUSTI
Scade adesso la fine del tuo tempo
non puoi rimandare l'appuntamento
inesorabile ti sta avvolgendo la nebbia
il tuo corpo inerte s'avvolge nell'ombra.
Fuoco, acqua, terra, aria si disperdono
brucia la febbre, inaridisce l'arsura
nella loro natura rientrano gli elementi
e l'acerbo respiro cede a rantoli d'agonia.
Ma sai di vedere la morte e non hai paura
come amica ti viene incontro per liberarti
separare lo spirito dalla tua fragile carne.
Lo spirito cavalca un possente destriero
in un baleno misura la storia del tempo
l'illusione di vani costruttori contro Dio
mirabile cavalcata di giusta conoscenza.
Giri lo sguardo e sai di non essere solo:
Cristo e i santi suoi galoppano accanto a te
nel corso purificatorio d'ogni verità svelata
così ti puoi rivestire di gloria per le nozze
affinchè tu sia degno di varcare la porta
della città santa ov'è celeste splendore.
No, non puoi temere l'ombra della falce
eri giusto, pur tanto umile da non vedere
crescere i talenti dell'umana donazione.
Capivi soltanto che una ragione senza fede
nella tua vita era come una luna senza sole
e divenivi esecutore senza chiedere mai.
139 AMATEVI, FRATELLI
Ormai ci apparterrà oltre il visibile
l'orrizzonte di questa profumata valle
che volge al tramonto e ci fa estasiare
nella scena purpurea creata solo per noi.
Silente crepuscolo che lento ti dissolvi
e lasci in fondo al cielo il fiorir delle stelle
tornerai sovente nel ricordo della mente
in fondo ai nostri spiriti che hai plasmato.
Quant'è soave per noi l'aver trovato
un luogo speciale per poterci incontrare
dove danzare liberi e cantare inni di gioia.
Acarezzati da pioggerelle di petali d'oro
ci apparteremo nella divina lucentezza
che solo il Creatore emana ai suoi eletti.
Se conoscessi il segreto racchiuso nel cielo
l'infinito mistero celato alla fragilità dei sensi
dove gli orizzonti non hanno mai un tramonto
e una luminosità che tutti i beati attraversa
tu non piangeresti, se davvero mi amassi.
Io sono tutto assorbito nell'essenza divina
la Sua indicibile bellezza nutre l'anima mia
tanto che le cose d'un tempo sono svanite
solo l'amore vissuto con me resta perpetuo
così tenero e puro che non puoi immaginare.
Vivo in una gioia che il mondo non conosce.
Nei dolori della vita pensa a questa mia dimora
pensa ai suoi orizzonti che non tramontano mai
alla sua luce che tutto comprende e penetra.
Pensa a questa casa dove ritroverai i tuoi cari
dove saremo riuniti dopo il limite della morte
dissetati alla fresca fonte di pace e vero amore.
Se davvero mi amassi, tu non piangeresti per me.
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